L'IDEA DEL FILM
Storie Di Seduzione è un delicatissimo film dedicato a Tonino Guerra in quanto girato nei luoghi a lui più cari (tutti in Val Marecchia) e, soprattutto,al magico mondo della radio e della prosa radiofonica in particolare, l'unica forma artistica che ci può portare ovunque noi vogliamo senza timore di erronee ricostruzioni in quanto arriva direttamente all'essenza dei concetti e della poesia senza mediazioni di sorta che non siano la creatività e la fantasia di chi ne è attivo fruitore.
Il film narra la vicenda di una donna dei nostri giorni, il cui tran tran quotidiano viene ad essere lentamente stravolto dall'ascolto di uno sceneggiato radiofonico che la porterà in una dimensione a lei apparentemente sconosciuta e fantastica ma che in realtà altro non è se non la profondità del suo "io" più nascosto al quale, peraltro, inconsapevolmente, ella anela ad arrivare senza conoscerne la strada maestra.
Ebbene, la strada gliela indicheranno quelle voci lontane, eppure così vicine, alle quali lei si affezionerà fino ad esserne coinvolta visceralmente: quelle storie si confonderanno con le sue e le sue si confonderanno con i racconti che ascolta, portandola ad abbattere il muro che divide la fantasia dalla realtà e convincendola che questo muro è una invenzione puramente materiale che poco ha a che spartire con la potenza della mente e dello spirito e con le loro finalità ultime.
Il tutto passa attraverso il mondo alchemico e fantastico di uno dei rinnovatori dell'arte contemporanea: Marcel Duchamp, artista sul quale Diana (questo il nome della protagonista) sta lavorando come studiosa ed editrice di una rivista d'arte figurativa che sta allestendo nel castello di Verucchio una mostra proprio con le opere originali del grande maestro francese.
Peraltro lo sceneggiato Storie Di Seduzione ( di cui è autore Luciano Torrelli) esiste veramente ed è una produzione di RAI-RADIO TRE della quale Antonio Maria Magro è stato protagonista e sul quale sono state discusse ben tre tesi di laurea, cosa abbastanza anomala trattandosi di sceneggiato originale non ispirato a nulla di storico ma che tratta dei difficili e delicati rapporti seduttivi che regolano le relazioni sentimentali. Parliamo naturalmente dello sceneggiato che Diana ascolta alla radio, in quanto il soggetto e la sceneggiatura del film sono originali e non prendono affatto spunto dalle vicende della produzione radiofonica che sono solo un motivo di ricerca ulteriore nella coscienza della protagonista.
La fotografia del film è stata curata dal grande Cristiano Pogany, prematuramente scomparso, ed è, senza tema di smentite, una delle più belle e curate del cinema italiano. E’ il testamento umano e spirituale con il quale Cristiano, in punta di piedi, come sua abitudine, si è congedato ancora così giovane dal cinema e da quanti lo hanno amato e hanno amato la sua arte.